Diritto Amministrativo

Il Diritto Amministrativo è un ramo del diritto pubblico le cui norme regolano l’organizzazione della P.A. e le attività di perseguimento degli interessi pubblici della P.A. e i rapporti tra questa e i cittadini.
L’art. 97 della Costituzione sancisce i principi del buon andamento (azione più adeguata e conveniente possibile) ed il principio di imparzialità (azione non faziosa e perseguimento degli interessi collettivi.
Il Diritto Amministrativo è strettamente connesso alla funzione giurisdizionale svolta dai giudici amministrativi.

IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

Un Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) è, nell’ambito dell’ordinamento italiano, un organo di giurisdizione amministrativa.
Tale organo è competente a giudicare sui ricorsi proposti dai privati contro atti amministrativi che abbiano leso un loro interesse legittimo. Si tratta di giudici amministrativi di primo grado, le cui sentenze sono appellabili dinanzi al Consiglio di Stato.
Qualora il TAR ritenga fondato il ricorso, annulla il provvedimento impugnato e, in tal caso, l’autorità amministrativa dovrà uniformarsi ai criteri in essa fissati; le sentenze del TAR sono immediatamente esecutive ed acquistano valore di cosa giudicata: ciò che è stato deciso non può essere dedotto in altro giudizio qualora entro sessanta giorni dalla notifica della decisione non sia stato proposto appello davanti al Consiglio di Stato.
La proposizione del ricorso non sospende gli effetti del provvedimento; tuttavia, qualora l’esecuzione sia idonea a causare danni gravi ed irrecuperabili, cioè non risarcibili, il TAR, su istanza del ricorrente, può disporre sollecitamente la sospensione.
Il termine previsto per il ricorso è alquanto breve poiché il soggetto leso in un proprio interesse legittimo deve notificare il ricorso all’autorità che ha emanato il provvedimento entro sessanta giorni dalla data in cui il provvedimento stesso gli è stato comunicato o, comunque, ne ha avuto conoscenza.
Il ricorso deve essere notificato, nello stesso termine, ad almeno un controinteressato, cioè ad un soggetto che potrebbe subire un pregiudizio dall’accoglimento del ricorso (per esempio il vincitore di un concorso pubblico di cui si chiede l’annullamento).
Con la propria decisione il TAR, ove ritenga fondato il ricorso, annulla il provvedimento con la conseguenza che l’autorità amministrativa dovrà uniformarsi ai criteri in essa fissati.

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